MIKE ha scritto:nel caso contingente consigliavo di interrompere il flusso solo per abituarsi allo stimolo "fastidioso" dell'acqua nel naso: non voleva essere un esercizio propedeutico ad una respirazione corretta. Però ammetto che a supporto di questo consiglio non c'è nessuna base scientifica, l'ho visto solo ai corsi di acquaticità dei bimbetti
Però ti correggo su una cosa. Nelle discipline sportive che richiedono sforzi massimali di brevissima durata (può essere ad esempio il sollevamento di un bilanciere o un salto in lungo) la fase di contrazione muscolare avviene in apnea, perché è possibile raggiungere un più elevato livello di forza. Quindi non tutti gli sport seguono la stessa "regola" di respirazione.
Certo l'avevo capito che lo consigliavi per la questione acqua nel naso e no per insegnare la respirazione ma il problema rimane perché purtroppo è molto facile automatizzare l'espirazione a scatti e quello è un grosso problema. Il fatto che lo insegnino ai bambini poi è da "querela" perché quelli so spugne e imparano subito una cosa sbagliatissima e difficile da correggere perché poco controllabile a distanza, il tutto a fronte di un vantaggio pressoché nullo dato che all'acqua nel naso ci si abitua cmq anche senza esercizi o con metodi meno dannosi.
Scusa Mike ma senza saperlo hai aperto una vecchia piaga di quando lavoravo nel nuoto...non ce l'ho mica con te
Per la tua precisazione...forse hai ragione per quanto riguarda il gesto tecnico specifico ma quello è solo un aspetto di quegli sport: la preparazione a quel gesto richiede un allenamento e no credo che chi fa salto in lungo o sollevamento pesi si alleni in apnea...pure i 50 mt sl si fanno quasi completamente in apnea ma mica ti alleni sempre a sta senza ossigeno anzi...
Ciao