Allora faccio un riassunto alla buona perchè notoriamente quando i surfisti parlano di solito non si capisce una mazza...
Quando parla kelly nella prima parte descrive la tavola, dice che l'idea è di avere una shortboard che va come una tavola più lunga attraverso un rocker abbastanza piatto e altre misure che poi descrive(zona vicino al tail abbastanza larga ma tail vero e proprio stretto). Poi dice che l'idea principale è di avere una tavola più corta ma che rimanga abbastanza ferma e stabile. Ha provato un volume maggiore al centro.
L'altro tipo invece dice che uno dei suoi sogni era vedere persone come slater surfare a pipeline/backdoor con una tavola del genere, e poi dice che avrebbe effettivamente senso una tavola in grado di sfruttare tutta la parete dell'onda. Quindi cercare di crearne una non tanto usando meno volume ma ridistribuendolo in modo che la tavola continui a partire/stare sull'onda, ma abbastanza corta da non costringerti, in modo da poter raggiungere diverse zone della parete. Poi slater parla delle pinne, dice che quella centrale non la cambia mai (e se ho capito bene cambia quelle laterali a seconda che sia un'onda con una parete lunga oppure un beach break con onda cava)e quello è il suo set preferito perchè consente minor raggio di curvatura. Poi dice che cambiare le pinne serve per trovare il miglior compromesso tra controllo e abilità di effettuare le manovre.
Non pigliatela come oro colato, anzi se qualcuno c'ha capito di più si faccia avanti!