Alla fine degli anni '90 quando ho iniziato non c'era veramente nulla, i surfisti in Italia erano veramente rari e gente in giro ce n'era davvero poca.
Allora con un malibu stavi in acqua anche 5 ore a botta, ti alzavi la mattina vedevi il mare e decidevi. Non c'erano previsioni, non c'erano pippe sulle tavole.
Si prendevano in base all'altezza (i più pro già parlavano di tails) e finita li, retaggi di tavole per oceano adattate in qualche modo. Le previsioni? Cosa sono? Via con televideo per capire la direzione e la forza del vento, tutt'al più ti regolavi da li. Però la magia di alzarsi presto e scoprire che c'avevi azzeccato e vedi la magia delle onde perfette, avvalorata dalle inculate che hai preso le altre 150 levatacce..
Oggi come te giri chi surfa da 2 mesi ti sa elencare perfettamente le caratteristiche di ogni tavola sul mercato, ti sa dire quanti cm di onda sta facendo in quel momento a Uluwatu, c'ha l'occhialifighidellaòclei e va tanto di moda col calzoncino in tessuto extra elastico. Magari scopri che surfa mezz'ora a Fregene quando ci sono le fighe sulla battigia.
Secondo me è diventato troppo facilmente accessibile a chiunque (sarà fanatismo), anche chi non ha mai visto il mare con due strisciate sull'iPhone va praticamente a colpo sicuro nello spot più redditizio in quel momento.
Con le tavole di oggi poi praticamente chiunque surfa, ce ne sono per tutti i tipi.
Già con l'avvento dei telefonini mi ricordo le scene a Banzai dove non c'era nessuno in acqua, onde fichissime e 30 cretini sulla spiaggia a fare il tam-tam telefonico. Poi entri da solo, prendi due onde e vedi tutti che si precipitano a cambiarsi.
A me questo surfista "nuovo" mi sta un pò sul cazzo. La tavola la usa per le sfilate sul bagnasciuga, del mare non je ne frega una mazza e magari ci butta pure un paio di mozziconi di sigarette.
Bah scusate la pippa, ma vedo un mondo (surfaiolo eh) che muta e evolve, ma non mi piace per niente...
PS Sembra che c'ho 67 anni, ne ho 29 eh.
