Il mi amore per il surf, nacque un giorno che stavo aspettando che calasse un po’ la mareggiata per riuscire ad uscire con il mio multiscafo e ovviamente sulle secche difronte al circolo era pieno di surfers che nonostante l’affollamento davano l’impressione di divertirsi notevolmente.
Una decina di anni addietro, a San Diego, avevo avuto un’esperienza surfistica portato da amici locali in un posto bellissimo, Torrey Pine e messo su un long di una decina di piedi facendo dei drittoni, ma la cosa non mi aveva catturato più di tanto, al tempo la vela era tutta la mia vita.
Ma tornando a quel giorno al circolo, fra i tanti surfers c’erano anche dei Bodyborders e uno di questi era un mio conoscente del circolo, mentre usciva gli chiesi informazioni sulla sua tavola e di farmela provare.
Detto fatto e calzate le pinne mi buttai e testai tre quattro onde sulla secca più vicino a terra e fu amore per due motivi: il primo che mi ero divertito come un pazzo, il secondo che avevo trovato un’alternativa fantastica alla vela, una maniera ulteriore per vivere il mare.
Da quel giorno dopo essermi studiato la situazione che governava un picco ed essermi comprato un body,
divenni:” UN BODYBORDER DI MERDA” Complice anche la mia conoscenza di alcuni ragazzi, fra i più forti in Italia, che tanto mi insegnarono.
In seguito mi appassionai anche ai longbords, praticandoli ed altre tavole con filosofie simili.
Ma quando trovo l’onda giusta rispolvero i miei body ed il divertimento non manca mai.
Ora spesso mi capita di partire in precedenza e più dietro anche sugli shorters di medio-basso livello, complice anche la mia maniera poco ortodossa ed ibrida (remo e pinneggio),spesso sono sotto di me in maniera fastidiosa e noiosa, con la solita boria di molti surfers che ti guardano con la sufficienza della stolta ignoranza e magari tentano di dropparti come se il bodyboard non fosse una tavola , ma che cambiano atteggiamento quando ti fai tubi dove loro non partono nemmeno.
Volevo dire a Gabro che I bodyborders del filmato di Sensei sono appena sufficienti per stare in acqua, uno solo è sufficiente, ma anche molti degli shorters, li presenti, hanno una tecnica e una conoscenza delle precedenze entrambe risibili, si potrebbero tranquillamente classificare come “shorters di merda”.
Direi che il tuo commento è stato superficiale, scontato e intriso di luoghi comuni, longborder, shorter o bodyborder, sono sempre amanti delle onde e come in tutte le situazioni puoi trovare il testicolo deambulante, altrimenti è razzismo.
Forse nel tuo soggiorno spagnolo hai trovato bodyborders un po’ ignoranti che hanno ferito la tua suscettibilità? Ma sono altrettanti di numero, tutti gli altri fruitori di onde e di altri tipi di tavole ad essere “MERDAIOLI”. Lo dico alla toscana che rende meglio l’idea.