da gab80 » ven gen 04, 2019 3:45 pm
Mi scuso già: sarò polemico (e un po’ provocatorio).
Premetto subito che la mia intenzione non è ne di denigrare nessuno e ne di attaccare nessuno..ogni visione del surf e di altro, ogni opinione ha la sua dignità e deve essere rispettata anche se non condivisa (io almeno la penso così).
Vado per ordine cercando di rispondere alla riflessione di mustang:
Il surf è uno sport?!
Beh credo che il surf possa essere considerato uno sport, oggi sicuramente, al di là delle sue origini e della sua evoluzione come anche raccontato da Finnegan. C’è un circuito professionale mondiale che muove sponsor galattici, tonnellate di dollari, social…gli atleti campano di quello e campano bene..anche da noi in Italia c’è un campionato..alle olimpiadi di Tokyo 2020 ci sarà il surf..le manovre e le evoluzioni sulla tavola hanno un nome, le regole codificate…in giro per il mondo stanno piano piano nascendo piscine per onde artificiali per far praticare surf anche nel deserto tra un po’…anche io ho una visione romantica del surf e probabilmente anacronistica, ma è appunto una visione. Fai zapping con la tv e 1 spot su 3 mostra una tavola da surf anche se pubblicizza gli assorbenti intimi o la ceretta o una auto qualsiasi. Oggi il surf è modaiolo, attira, è uno sport ed è soprattutto un business anche da noi visto le migliaia di scuole di surf che spuntano come funghi (e qui ci sarebbe da aprire una altra discussione).
Praticare uno sport da appassionati o da amatori è diverso che farlo di professione. Vale per tutti gli sport, surf compreso.
Il surf è una filosofia di vita?!
Probabilmente lo è stato, per molti lo è o comunque ci trovano una sorta di filosofia da affiancare ad uno stile di vita. Io ce la trovo e ognuno ha la sua. Lo è stato così negli anni (vedi movimento hippie) ed è così oggi. Sono solo gli hippie ad essere cambiati. Oggi i “fricchettoni” mangiano vegano o tutto esclusivamente biologico o biodinamico, vestono alla moda e sono molto glamour, fanno yoga (nulla in contrario mi piace anche a me), sono radicalchic, vanno scalzi per sentire le energie, vedono la forza come il venerabile Yoda, si tengono in forma, bevono moscow mule, praticano surf, si sparano pose da mettere sui social prima e dopo l’ingresso in acqua, mettendo il nome dello spot (che non si dovrebbe) e mille hashtag con frasi ad effetto da “fashion blogger guru di vita di sta ceppa”. Per quello che mi sembra di vedere in giro, oggi l’80% delle persone in acqua è così. Fanno surf e non hanno ancora capito veramente cosa è un’onda, come si forma, perché ha quella forma, come il fondale o comunque lo spot in generale la cambi. Il restante 20% o fa parte della vecchia guarda o è come me che la vecchia guardia la ammira, la rispetta, gli sarebbe piaciuto iniziare prima come loro e soprattutto in altri tempi, perchè purtroppo nel surf è una costante: “prima era meglio”, proprio come ogni volta che entri e chiedi come erano le onde prima che entrassi tu.
Se ho offeso qualcuno mi scuso, non era mia intenzione.