Era tempo che non si vedeva sugli scaffali delle edicole Svrf Latino una delle riviste storiche del surf italiano.
Incuriositi dall’ultimo numero appena uscito, il numero 33, abbiamo indagato per saperne di più…
Devo dire che mi sono imbattuto per caso in Svrf Latino 33. E’ passato un pò di tempo dall’ultimo numero, dove eravate finiti?
Penso che qualunque cosa io dica possa essere giustamente utilizzata contro di me. Sul passato mi avvalgo della facoltà di non rispondere, e cerco una giustificazione nel fatto che anche Occy era quasi scomparso per un bel po’ ma poi è tornato alla grande.
Forse come per Occy è stata una crisi di maturazione. L’importante è che adesso siamo maturati, abbiamo nuove energie e persone nuove, e siamo pronti per fare molto bene anche in futuro. Se è vero che presto e bene non vanno insieme… Vuol dire che d’ora in poi dovremmo fare benissimo.
La cosa confortante è che anche negli anni in cui la frequenza ha zoppicato, i lettori ci hanno premiato facendoci rimanere, come siamo da oltre dieci anni, la rivista di surf più venduta in edicola in Italia.
Sarà un exlpoit o ci sono le basi per proseguire? Qual’è il
programma per il futuro del mag?
Non sarà un caso isolato. Per quest’anno abbiamo la bella sorpresa di poter annunciare che faremo tre uscite. La prossima è per luglio e poi ancora una in autunno. E’ un programma ambizioso e difficile: la nostra scelta di essere una rivista al 100% dedicata alla scena italiana rende infatti veramente difficile il reperimento di materiale fotografico all’altezza delle aspettative dei nostri lettori, ma questo è quello che promettiamo e quello che faremo. Penso che questo aiuterà a motivare anche gli ottimi fotografi italiani che purtroppo devono letteralmente combattere per trovare condizioni all’altezza della situazione e che sono premiati più dalla passione che dal mercato. Siamo in Italia e quindi tutto è più complicato. Ma questo vuol dire anche che chi ha la passione è anche molto testardo, come noi.
Certo rispetto all’ultimo numero si nota subito il salto di qualità …
Sono contento che tu trovi ci sia stato un salto di qualità. Vuol dire che il nostro sforzo ha prodotto qualcosa di positivo. Sai, a volte non basta l’impegno, bisogna anche riuscire, e se tu dici che ci siamo riusciti questo ci rende orgogliosi e convinti della strada che abbiamo intrapreso. Io penso che gran parte del merito sia dei collaboratori, vecchi e nuovi, che hanno aderito con entusiasmo a questo nuovo corso di Svrf Latino, e la cui passione e dedizione traspare evidente dalla rivista. In una condizione come quella italiana, è la passione della scena che fa la rivista, non i soldi – anche perché quelli stanno da un’altra parte del pianeta.
Quale sarà lo spazio dedicato alla scena italiana e in che modo?
La filosofia di Svrf Latino è di dedicarsi al 100% alla scena italiana.
Rider italiani su onde italiane, rider italiani su onde internazionali, rider internazionali su onde italiane. L’elemento “nostro” ci deve essere.
Altrimenti ci sono riviste diverse da leggere. Seguiremo i contest, seguiremo il freesurf, valorizzeremo gli spot e i rider locali, cercheremo di accendere i riflettori sui nuovi talenti e di ricordare i pionieri.
Insomma, quello che ci deve essere in una rivista di surf. Per la scena internazionale c’è la nostra rivista consorella Surf Session Italia: penso che questa accoppiata locale/globale sia un bell’assortimento in grado di soddisfare anche i surfisti più esigenti in termini di riviste.
Il nuovo numero di Svrf Latino 33 si trova in tutte le edicole italiane.
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