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Shark attack: terzo attacco in tre settimane a sydney

Surfcorner.it – Proprio mentre si pensava fosse sicuro tornare in acqua, ieri mattina si è verificato il terzo attacco delle utlime tre settimane ai danni di un ragazzino di 15 anni in una spiaggia a nord di Sydney, North Avalon.

Lo squalo, di cui ancora non è stata determinata la specie, ha azzannato il 15enne Andrew Lindop alla gamba sinistra, mentre surfava con il padre alle 6:45 di mattina.

North Avalon è una delle spiagge più popolari a nord di Sydney, e il ragazzo ha trovato subito aiuto grazie ai primi soccorsi da parte del padre e dei membri del surf club, in attesa di essere portato in elicottero in ospedale.

Dopo l’attacco, le spiagge sono state chiuse. Erano state appena riaperte dopo nuovi recenti avvistamenti di qualche giorno fa. Le ricerche dello squalo da parte della guardia costiera sono state vane.

Sebbene non ci sia sicurezza sul perchè, quello su cui si concorda è invece l’aumento degli avvistamenti di squalo negli ultimi tempi nelle spiagge a nord di Sydney, probabilmente dovuto al fatto che le acque sono più pulite e c’è più pesce in giro.

In questo periodo poi gli avvistamenti lungo le coste dell’Australia sono normalmente più frequenti, per via del passaggio di squali lungo le rotte migratorie. Quello che non è solito è invece il fatto che essi si spingano così vicini alla costa e così spesso.

Adam Smith, del Great Australian Shark Count, ha affermato che il numero degli incontri di squali ed esseri umani è aumentato recentemente in quantità senza precedenti. Mentre il numero delle fatalità rimane nella media, c’è invece un grosso incremento nel numero dei surfisti e bagnanti che sono stati attaccati.

Sull’accaduto è intervenuto il due volte campione del mondo Tom Carroll, che vive ad Avalon, il quale ha affermato che non bisogna lasciarsi trasportare dagli ultimi eventi.

Carroll negli ultimi due anni ha frequentato tutti gli spot a nord di Sydney girovagando con la sua tavola da SUP, ed ha una chiara visione della vita marina della costa. Carroll ritiene che gli incrementi negli avvistamenti siano un fatto casuale, che prima non si era mai verificato, ma non per questo bisogna biasimare gli squali, con i quali invece si deve convivere perchè parte della natura.

Carroll afferma che conosciamo troppo poco degli squali per demonizzarli, racconta di essersi più volte trovato intorno degli squali e che essi sono come i cani, sono curiosi, e il fatto di vederli è positivo. Se infatti volessero attaccare non si farebbero vedere. “La maggior parte delle volte,” continua, “gli squali sono interessati solo al pesce, spesso ho visto squali poco lontano dai surfisti, mentre cacciavano pesci.”

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