Più che una nave da crociera sembra un gigantesco grattacielo galleggiante. È Oasis of the Seas, la nuova nata in casa Royal Caribbean, l’ammiraglia costruita nei cantieri finlandesi di Turku che promette di rivoluzionare il modo di fare crociera. Le dimensioni già parlano da sole: con i suoi 360 metri di lunghezza, i 47 di larghezza e le 225mila tonnellate di peso Oasis è l’imbarcazione da crociera più grande del mondo e, con un’entrata a gamba testa, ha spodestato Freedom of the Seas, la ex Royal più grande del globo. Un record per la compagnia di crociere che, in questo caso si può proprio dirlo, ha battuto se stessa. La nave può trasportare 5400 passeggeri e 2165 membri dell’equipaggio e partirà per la sua prima crociera il primo dicembre dalle coste statunitensi dove verrà varata. «Noi puntiamo all’effetto “WoW” – dice Adam Goldstein, presidente ed amministratore delegato di Royal – non vogliamo parlare solo della stazza ma anche delle bellezze che ci sono a bordo». La nave, costruita in due anni secondo concetti openspace, ospita una serie infinita di meraviglie tra cui il Central Park, protetto solo da un tetto di vetro: non il solito giardino di piante finte ma un parco vero con all’interno 12175 alberi, alcuni dei quali raggiungono anche i 7 metri d’altezza. Poi c’è la Royal Promenade, un centro commerciale su tre piani. Sul ponte superiore gran parte dallo spazio è occupato dall’area sportiva: si va dal campo da golf, alla pista da corsa e alla palestra di roccia, dai simulatori di onde per il surf all’Aqua Theater, una piscina costruita sul modello di un teatro greco, la più grande mai apparsa su una nave. E poi ancora solarium, centri benessere, casinò, teatri e una sezione dedicata ai bambini.
Un occhio di riguardo anche per il nostro paese: i ristoranti di bordo portano la firma di architetti e costruttori rigorosamente italiani. Chissà, forse un giorno la Oasis solcherà anche il Mar Ligure: Adam Goldstein non lo esclude e a chi gli chiede se vedremo la meraviglia dei mari anche qui risponde: «Why not (Perché no)! Con Royal tutto è possibile, anche uno scalo a Genova, a patto che le infrastrutture ce lo permettano».
Fonte: www.ilgiornale.it
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