Due settimane con alta frequenza di onde e con diversi giorni consecutivi di moto ondoso ci hanno colto alla sprovvista, mettendo a dura prova la “session del giorno dopo”, soprattutto in questi mesi invernali e con il tipico clima italiano che non aiuta certo l’asciugatura della muta in tempi rapidi o sufficientemente brevi per la seconda session.
Sappiamo tutti che i mesi invernali, caratterizzati dal clima umido e freddo, non sono il massimo per asciugare la muta velocemente, in modo naturale e rispettoso del neoprene. Ovviamente il massimo sarebbe avere a disposizione due mute, ma non sempre questo è economicamente possibile, e se possediamo solo una muta è quasi scontato ritrovarsela ancora bagnata o umida proprio quando è ora di rientrare in acqua per la seconda session o la session del giorno dopo.
Tra i vari metodi a disposizione per asciugare la muta, ne abbiamo testato uno già dallo scorso inverno ad oggi che sembra funzionare molto bene, è un metodo in realtà molto semplice, non rovina il neoprene, e il mattino dopo la muta è praticamente asciutta (almeno la sua parte interna).
Ecco il nostro metodo per sciacquare e asciugare la muta velocemente in due mosse:
1. Una volta rientrati a casa dalla session, infilate la muta a rovescio dentro la lavatrice (assicuratevi prima che non sia ancora sporca di sabbia o altri detriti) e avviate un programma di risciacquo in acqua fredda con centrifuga a 800 o 1000 giri. Normalmente il programma durerà circa mezz’ora.
Il risciacquo della muta in acqua dolce è fondamentale, non solo per preservare il neoprene ma anche per fare asciugare la muta più in fretta. mentre lasciando la muta bagnata con acqua salata il processo di asciugatura risulterà molto più lento e la muta non si asciugherà mai completamente se non dopo lungo tempo.
Selezionare un programma con centrifuga ad almeno 800/1000 giri, ciò permetterà di sprigionare un’energia cinetica sufficiente a ritrovare la muta già quasi asciutta una volta tolta dalla lavatrice. Non inserire nel cestello anche guanti, calzari e cappuccio che possono intralciare il programma, inoltre il velcro di guanti e calzari attaccandosi al neoprene della muta può contribuire a rovinarlo.
Attenzione: normalmente si sconsiglia il lavaggio della muta in lavatrice, ma qui non stiamo parlando di un programma di lavaggio completo, bensì solo di un risciacquo con centrifuga. Abbiamo testato questo metodo per almeno un anno senza notare segni di usura del neoprene o delle cuciture. La centrifuga potrebbe risultare un fattore di stress delle cuciture, ma nell’arco di più di un anno non abbiamo riscontrato effetti collaterali. Monitorate comunque lo stato della muta ad ogni trattamento e se notate segni di cedimento sospendete, tornando al tradizionale risciacquo manuale e utilizzando questo metodo solo in caso di bisogno. In ogni caso è sempre e assolutamente da evitare l’uso dell’asciugatore di cui sono dotate alcune lavatrici!
2. Una volta terminato il programma in lavatrice, il secondo passo fondamentale è stendere la muta possibilmente in un luogo ventilato e asciutto o in alternativa in bagno, dove l’ambiente riscaldato durante i mesi invernali è ideali per accelerarne l’asciugatura.
Se il clima fuori è ben ventilato, preferibilmente secco o il vento è addirittura tiepido stendete la muta all’aperto. Un luogo ben ventilato è il top per asciugare definitivamente la muta in fretta.
Se il clima fuori è invece freddo e umido stendete la muta in bagno, meglio se nei pressi della fonte di calore, ma mai troppo vicino o a contatto con il termosifone. Dopo essere uscita dalla lavatrice, la muta è già abbastanza asciutta e saranno sufficienti poche ore (quelle notturne normalmente lo sono) per completare il processo di asciugatura.
In questo modo la muta non si asciugherà prima, ma la vista della line up sarà un incentivo a infilarsela anche se ancora completamente umida.
EXTRA TIP
Normalmente questo procedimento è più che sufficiente per asciugare quasi del tutto la muta, in alcuni casi tutto questo può non essere sufficiente e se vogliamo trovare la muta in stato impeccabile e senza traccia di umidità possiamo accelerare il tutto con un ventilatore, anche con un asciugacapelli concentrandoci sulle parti più difficili, facendo bene attenzione a NON usare mai l’aria calda. Il calore diretto è infatti il peggior nemico del neoprene!
Da evitare quindi: esposizione al sole, all’aria calda, il contatto con fonti di calore. Tutto ciò non farebbe altro che accelerare il degradamento del neoprene e delle cuciture, seccando la colla e il materiale di cui è fatta la muta. Ogni metodo che prevede il riscaldamento della muta è da evitare in quanto dannoso.
EMERGENZE
Siete nel bel mezzo di un surf trip e non avete a disposizione una lavatrice?
Ecco un metodo alternativo di emergenza che potete prendere in considerazione per accelerare l’asciugatura della muta.
1. Risciacquare le muta con acqua dolce e stenderla per circa 15-20 minuti, lasciando scendere l’acqua verso le estremità di maniche e gambe.
2. Strizzare le estremità facendo sgocciolare maniche e gambe, aspettare altri 15-20 minuti e ripetere il procedimento per altre due o tre volte a seconda di quanto la muta risulta ancora impregnata d’acqua.
3. Stendere un grosso telo da mare per terra e stendervi sopra la muta, dopodichè arrotolare il telo con dentro la muta così come si arrotola un sacco a pelo fino a ottenere un girellone. Arrotolare nel modo più stretto possibile, strizzando così contemporaneamente la muta dentro l’asciugamani che nel contempo assorbirà l’umidità. Una volta ottenuto il rotolone è possibile strizzare ulteriormente o esercitare pressione per facilitare l’assorbimento dell’acqua.
ATTENZIONE: questo procedimento, soprattutto se fatto in modo estremo, può stressare molto le cuciture della muta e a lungo andare potrebbe risultare dannoso. Si consiglia di usarlo solo in situazioni di emergenza.
Stay wet!
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