ArticoliVideo

Gone Med Tuscany, buona la prima!

La mareggiata che ha raggiunto la Liguria nei giorni scorsi ha regalato momenti di alto livello e finalmente di onde appaganti, gettando le basi per l’inizio della riprese di Gone Med, il docu-film sul surf nel Mediterraneo che ha scelto la Versilia per il suo primo episodio. In attesa di poter vedere il video realizzato per l’occasione, Alessandro Dini, uno dei pionieri del surf in Italia e tra gli ideatori del progetto, ci ha raccontato qualcosa in più sul progetto e gli obiettivi dell’Alleanza dei Surfisti Mediterranei che ci sta dietro.

SC: Abbiamo visto bellissime immagini di questo primo episodio di Gone Surf svoltosi in Italia, ma puoi descriverci meglio cosa è MSA e quali sono i suoi obiettivi?
AD: Come già rilasciato in precedenti interviste, MSA nasce come una alleanza tra i surfisti del Mediterraneo con l’obiettivo di promuovere e condividere valori come fratellanza, tolleranza e rispetto tra i popoli, esaltando le origini del surf e dei pionieri, le tradizioni e la cultura dei vari paesi. Non intendiamo spingere l’agonismo e non vogliamo sostituirci o fare concorrenze alle varie federazioni nazionali. Scordiamoci le gare come le abbiamo sempre intese fino ad oggi, il nostro concetto di evento differisce radicalmente da quelli ai quali abbiamo assistito fino ad oggi. Nessuna gara che assegni punteggi validi per titoli nazionali o europei, ma eventi dove il piacere di conoscere altri surfisti, di visitare altri paesi e di conoscerne la cultura e le tradizioni è il vero premio.
Alessandro Ponzanelli
SC: Facci un esempio di come potrebbe essere un evento MSA.

AD: Si, ma per il momento vi descriverò solo il 50% del nostro progetto, alcune sono novità davvero innovative e non vorremmo vederle copiate. Innanzitutto, come abbiamo appena visto accadere in Toscana grazie al prezioso supporto di Corona, sarà prodotto un docu-film “Gone Med” in ognuno dei quattro paesi fondatori che sono Italia, Israele, Grecia e Cipro. Il piano prevede che si terrà un evento annuale in ognuno dei paesi affiliati a MSA dove il team di ogni paese sarà formato da un esiguo numero di surfisti, da pionieri e artisti in grado di rappresentare la loro cultura e le tradizioni: musicisti, cantanti, pittori, scultori, chef, etc… Insomma, l’evento sarà un vero e proprio scambio culturale, oltre che sportivo.
Alessandro Dini
SC: Davvero interessante e originale. Pensi quindi che MSA non entrerà in conflitto con le attività delle varie federazioni nazionali?

AD: Certo. Lo spirito di MSA è fondato sulla fratellanza ed il reciproco rispetto. Anzi, ci auguriamo che gli eventi MSA nei vari paesi trovino il consenso e l’approvazione oltre che delle amministrazioni locali anche delle rispettive federazioni, solite a fare pressioni sugli atleti a non partecipare ad eventi diversi da quelli federali.

SC: Torniamo un attimo a “Gone Med”. Di cosa si tratta di preciso? Non è un vero e proprio film, ci sembra di capire.

AD: Agli inizi, mi era sembrato di capire che l’intenzione era quella, ma si è trattato di un fraintendimento. Gone Med è un progetto supportato da Corona nato in Israele ma che, con la nascita di MSA si sta allargando agli altri paesi membri. Si tratta di episodi dalla durata appropriata per l’uso sui socials che, come noto, sono efficaci se rientrano in un minutaggio preciso oltre il quale, soprattutto i giovani, perdono attenzione e interrompono la visione.
Dor Bitton
SC: Come mai tale progetto è nato in Israele?

AD: Non dobbiamo dimenticarci che il primo paese mediterraneo dove il surf è stato introdotto, è Israele, quando nel 1956 Dorian Paskowitz introdusse dagli USA le prime tavole da surf e insegnò ai propri compatrioti a cavalcare le onde di Tel Aviv. Israele ha iniziato prima di noi a organizzare eventi, anche se la loro prima partecipazione con il team nazionale è stata la stessa del team Italia, ovvero l’EuroSurf ’87 a Les Sables D’Olonne in Francia, dove Israele scioccò tutti arrivando al 3° posto dietro Francia e Inghilterra. Israele ospita ogni anno una gara del WSL a Netanya (quest’anno vinto da Ramzi Boukhiam), di cui il nostro presidente Arthur è lo speaker ufficiale. Essendo Corona uno dei maggiori sponsor del WSL, si è subito interessata, grazie al lavoro di PR di Arthur, al progetto MSA.
Yaeer Eldar e Shai Kerem
SC: Il video uscirà in lingua italiana?

AD: No, la voce narrante sarà probabilmente quella di Arthur in israeliano e sarà sottotitolato in inglese.

SC: Perché la scelta del primo episodio è caduto sulla Toscana?

AD: E’ stata una scelta quasi obbligata e voluta sia da me che da Arthur in quanto il focus voleva essere sulle origini del surf italiano, che come movimento si è strutturato per primo in Toscana e più precisamente in Versilia. Sappiamo tutti che le onde della Sardegna sono qualitativamente migliori, ma qui non si trattava di girare il classico video d’azione, ma di fare cultura surfistica.
Maro Urtis
SC: Quando uscirà “Gone Med – Tuscany”?

AD: Se tutto va bene, dovrebbe uscire prima di Natale, ma non è certo.

SC: Qual è il prossimo passo di MSA?

AD: Vorremmo chiudere la serie degli episodi di Gone Med negli altri paesi fondatori: Grecia/Creta, Israele, Cipro e probabilmente Sardegna, prima di partire con un primo evento in uno di questi paesi.

SC: Prima di chiudere questa intervista, vuoi aggiungere qualcosa?

AD: Si. Innanzitutto, una news in anteprima. Ho saputo poche ore fa che vista la qualità del girato, probabilmente saranno dedicati due episodi a “Gone Med-Tuscany”, una prima più incentrata sulle origini, la seconda sulla scena surfistica attuale. Inoltre, anche se non avevo nessun ruolo decisionale nel progetto, vorrei scusarmi con chi ho contattato prima dell’inizio delle riprese, ma che per motivi di tempo non c’è stato modo di intervistare. Il regista, in soli 3 giorni di riprese, ha dovuto fare delle scelte anche in base alle condizioni meteo in continua variazione. Ci sarà, ne sono più che certo, un’altra occasione di coinvolgere più personaggi.
Cover foto da sinistra a destra: Evangelisti, Ponzanelli, Rashkovan, Dini
Sole Rosi

Giovanni Evangelisti

Michele Dini


Alessandro Dini a destra con Arthur Rashkovan

Dor Bitton

A. Rashkovan

Rashkovan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

INSTAGRAM @SURFCORNER #SURFCORNER