Rispolvera la tua tavola storica nascosta in garage o in soffitta e portala al Lido Wave per partecipare al Best Vintage Board!
Versilia, culla del surf italiano.
A partire dai primi anni ’80 i pionieri di questo tratto di costa hanno iniziato a costruirsi le prime tavole, raggiungendo in alcuni casi ottimi risultati. Non era facile, non si trovavano i materiali giusti e spesso anche le forme erano molto approssimative ma non c’era scelta: le prime “vere” tavole di importazione sarebbero arrivate solo a fine 1982 con l’apertura del primo vero surf shop italiano: Natural Surf.
La lista di chi in quegli anni ha provato a costruirsi da solo una surfboard sarebbe lunghissima. La maggior parte, dopo un paio di tentativi, ha rinunciato. Troppo costoso e faticoso l’intero procedimento. Il blocco di poliuretano o polistirolo, la resina, il tessuto in fibra di vetro.
Dare forma (in termine tecnico shapare, dal verbo to shape), resinare, scartavetrare, applicare scassa pinna, attacco leash (laccetto), lucidare… ore e ore di lavoro per un risultato spesso deludente. Ma fino a quando non sono arrivate le prima tavole dall’estero, era gioco forza. O te la costruivi, o te la facevi costruire, o stavi in spiaggia a guardare gli altri surfare.
Con l’arrivo delle prime tavola importate, tutto è cambiato. Si andava dal Natural e si poteva scegliere la tavola desiderata. Lunghezza, rocker, spessore, tipo di poppa e perché no… decorazione. Vitamin Sea è stato il primo oggetto di culto.
Alessandro Dini le importava dalla Cornovaglia, allora centro della surf-industry europea. Poi sono arrivate le Freedom, le twin fin di Mark Richards, le Instinct di Shaun Tomson , le Cheyne Horan con la pinna ad Y, le rivoluzionarie thruster di Simon Anderson e le mitiche Town & Country, tra le più ambite.
A fare le tavole erano rimasti in pochi e altri si erano convertiti da costruttori di plancette windsurf a costruttori di tavola da onda (Young Lion e Blade). In particolare Hot Spice e Blade diventarono due marchi molto popolari soprattutto a Viareggio, mentre Michele Dini continuò a costruire tavole con il marchio Natural Surf e Wipe Out per il lanciatissimo surf shop del fratello.
Ma ormai, la maggior parte dei surfisti si era abituata agli shapes più moderni e performanti di costruttori stranieri, e i brand importati aumentarono. Secondo Alessandro Dini dal suo negozio, tra il 1985 ed il 1989 veniva venduto un numero medio annuale di tavola di importazione tra le 200 e le 250.
E’ proprio Alessandro Dini, ideatore del BEST VINTAGE BOARDS a spiegarci il concetto di questa iniziativa. “E’ certo che nelle soffitte e nei garage di molti surfisti, oggi vicini alla sessantina, chiuse in una sacca o coperte da polvere e ragnatele, ci sono dei veri e propri gioielli che meriterebbero un ritorno in acqua, un po’ come la storia della tavola che ho raccontato nell’ultimo mio romanzo Back To The Water.
Chiunque ritenga di avere una tavola storica è invitato a partecipare. Sono sicuro che vedremo dei veri e propri pezzi di storia del surf italiano. Chiunque può venire martedi 16 luglio dopocena (ore 21:00) alla Galleria Europa e portare il suo cimelio. Una giuria composta da alcuni intenditori di storia del surf, selezionerà 3 tavole “made in Italy” e 3 tavole “made out of Italy” considerando anno di costruzione, appartenenza (chi l’ha posseduta/surfata), e stato di conservazione.
I giudici daranno ad ogni possessore 1 minuto per dare dei cenni storici sulla tavola. Quando tutte le tavola saranno state presentate, i giudici si riuniranno per una decina di minuti per decidere quali sono le tavole finaliste, che resteranno esposte fino a sabato 20 luglio alla Galleria Europa per poi salire con i rispettivi proprietari sul palco centrale per conoscere la classifica finale. Ci sarà da divertirsi, e anche da brindare, visto che uno dei nostri partner è SANTERO! ”.
Sono previsti dei premi per i finalisti offerti dai nostri sponsor: Sun Bum, Mega Zinco, Urkell e Santacruz Lodge che offre un buono sconto sui surf camp in Portogallo.
Appuntamento quindi con la storia del surf italiano alla Galleria Europa, Pontile Lungomare Europa, 55041 Lido di Camaiore LU, un centinaio di metri a sud del pontile, ricordando che per tutto il periodo di Lido Wave sarà allestita come un piccolo Museo del Surf, con esposizione di quadri, sculture, fotografie e documenti vari.
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