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Onda anomala colpisce le spiagge di acapulco a una settimana dallo tsunami delle

Surfcorner.it – Sono sei le persone salvate ieri Lunedì 9 aprile ad Acapulco Bay, dopo che un’onda anomala le aveva trascinate in mare mentre passeggiavano sulla spiaggia.
E’ accaduto nella zona cittadina in cui la strada corre lungo la costa. L’onda anomala sarebbe avanzata per alcuni dozzine di metri verso l’interno, fino agli Hotels allineati sul lungomare cittadino.
Le sei persone salvate stavano passeggiando in spiaggia quando l’onda anomala ha colpito e sono state successivamente salvate dalle barche di passaggio senza aver subito danni gravi.
L’onda è arrivata durante una giornata soleggiata, senza perturbazioni in vista e la sua origine non è chiara. Tuttavia onde anomale di questo tipo possono accadere anche in condizioni di tempo buono, quando al largo si verificano fenomeni meteorologici tali da provocarne l’evento.

L’onda di Acapulco si è verificata ad una settimana di distanza dallo Tsunami ben più violento e grave che ha colpito le Isole Salomone in Oceania il 3 Aprile scorso.
Lo Tsunami ha colpito prevalentemente l’Isola di Ranongga, nella provincia occidentale, e si è verificato come conseguenza di un terremoto sottomarino di grado 8 della scala Richter.
Il bilancio delle vittime è salito ormai ad un centinaio, con rischio di epidemie, mentre intere abitazioni situate vicino alla spiaggia sono state distrutte e trascinate in mare, colpiti anche ospedali, cliniche rurali, cisterne d’acqua e stazioni ferroviarie, inondati i campi. Sono oltre cinquemila sono gli sfollati.
Alfred Masulla, portavoce del governo, ha dichiarato che onde fino a 10 metri hanno colpito i villaggi costieri.
Le agenzie impegnate nei soccorsi avvertono che sono già scoppiati focolai di dissenteria tra i bambini, mentre cibo, acqua pulita e tende faticano ancora ad arrivare.
Oltre a tutto questo, il sisma ha sollevato l’isola di tre metri lasciando scoperta, e così distruggendo, la barriera corallina, una delle più antiche al mondo, uccidendone i coralli esposti al sole e all’aria.
“Ancora un altro habitat marino distrutto”, commenta Jackie Thomas, responsabile del Wwf, che aveva partecipato negli ultimi anni con la popolazione locale dell’isola ad una operazione volta a garantire la conservazione dei coralli. “Gli abitanti dei villaggi doveno andare più lontano per trovare lo stesso cibo. E’ tutta la catena alimentare che è stata sconvolta”, conclude Thomas.
Le organizzazioni umanitarie faticano a raggiungere l’isola che misura solo 32 km di lunghezza e 8 di larghezza. Ancora chiuso infatti l’aeroporto di Gizo, i soccorsi possono usare solo elicotteri o piccole imbarcazioni.
Tende, cibo e acqua pulita è quanto occorre e quanto è stato già predisposto dagli aiuti della Caritas Australia e Nuova Zelanda. Il governo australiano ha stanziato 1,6 milioni di dollari per l’emergenza. L’Onu si è offerto di aiutare Canberra nell’opera di soccorso.
L’arcipelago delle Salomone, soggetto a frequenti sismi, è situato 2.575 chilometri a est dell’Australia ed è composto da decine di isole abitate da poco meno di 500.000 persone.

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