12:26 – Mohamed Nasheed, presidente delle Maldive, si è dimesso dopo i violenti scontri scoppiati quando gli agenti di polizia si sono rifiutati di eseguire l’ordine presidenziale di mettere fine alle proteste. I disordini si polungano da settimane, da quando lo stesso presidente ha fatto arrestare un importante giudice, Abdulla Mohamed. L’esercito avrebbe preso il controllo del Paese, ma i militari smentiscono: nessun colpo di stato.
Il caos alle Maldive fermerà i surfisti dalla necessità di queste visioni? Foto courtesy Antony Colas
Dopo le dimissioni di Nasheed, il vicepresidente Mohamed Waheed ha già prestato giuramento come quinto presidente del Paese. La cerimonia è avvenuta nel Majlis (Parlamento) nelle mani del presidente della Corte suprema, Ahmed Faiz Hussain. Noto come “dottor Waheed” per le lauree avute all’estero, il successore di Nasheed è una personalità nota anche a livello internazionale, essendo stato un alto funzionario dell’Unicef. Considerato un moderato, è a capo di un partito, chiamato Gaumee Itthihaad (Partito dell’unità nazionale) fondato nel 2008 quando salì al potere insieme all’ex presidente Nasheed.
La Farnesina agli italiani: non andate a Malè
Il sito “Viaggiari sicuri” della Farnesina invita a “evitare con cura” visite a Malè proprio in seguito ai disordini che hanno portato alle dimissioni di Nasheed. Il sito sottolinea che “i villaggi turistici non sono tuttavia coinvolti e non risentono dei disordini, che sono limitati alla capitale”.
Malè, dalle proteste alla caduta del presidente
Centinaia i poliziotti che nella capitale del Paese, Malé, hanno avviato una protesta dopo che le autorità avevano ordinato loro di ritirarsi dalle strade togliendo la protezione a manifestanti filogovernativi e dell’opposizione, che stavano marciando in luoghi vicini tra loro. Gli agenti hanno considerato illegale l’ordine ricevuto e si sono appunto scontrati con i soldati, che contro di loro hanno usato proiettili di gomma. A quel punto il presidente ha incontrato gli uomini della polizia invitandoli a mettere fine alla protesta, ma gli agenti si sono nuovamente rifiutati e gli hanno chiesto le dimissioni.
Prima il brigadiere Ahmed Shiyam ha detto che Nasheed ha acconsentito a dimettersi e ha trasferito i poteri al vice, Mohammed Waheed Hassan. Poi, il messaggio del presidente ha confermato la decisione. Le proteste sono all’ordine del giorno nel Paese da quando l’ormai ex presidente ha ordinato tre settimane fa l’arresto del giudice. Mohamed era stato portato in carcere dopo aver giudicato illegale l’arresto di un attivista critico nei confronti del governo, di cui aveva anche ordinato il rilascio. Le autorità di Malè lo hanno accusato di discriminazione e corruzione. Oltre alle rivolte, l’arresto di Mohamed ha scatenato lo sdegno pubblico e appelli per la liberazione arrivati da Corte suprema, Consiglio per i diritti umani, Commissione per i diritti giudiziari, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e dallo stesso vicepresidente.
Intanto la polizia, ormai in rivolta, ha preso il controllo della televisione di Stato iniziando a trasmettere i suoi appelli al popolo, lanciati da un’emittente legata all’opposizione, a scendere in strada contro il presidente.
Nasheed intanto sarebbe al sicuro nel quartier generale della Forza di difesa nazionale delle Maldive (Mndf) e ha il controllo dei militari, come ha detto a Reuters una fonte presidenziale. Un gruppo di soldati del Mndf prende parte alla dimostrazione di diverse centinaia di persone davanti al quartier generale, assieme a ufficiali di polizia che hanno disobbedito agli ordini di porre fine alle proteste.
I militari: nessun colpo di stato
L’esercito delle Maldive ha smentito che nel Paese sia stato compiuto un colpo di stato, ma ha ammesso di aver “consigliato” al presidente, Mohamed Nasheed, di dimettersi. “Non è un colpo di stato, nel modo più assoluto”, ha detto il portavoce dei militari, Abdul Raheem Abdul Latif, al telefono dalla capitale Malè.
Il console italiano: nessun problema per i nostri connazionali
Ha rassicurato sulla situaizone degli italiani nelle Maldive il console onorario Giorgia Marrazzi, sottolineando che l’aeroporto dove arrivano i turisti si trova su un isola diversa dalla capitale, Malé. “Chi è in vacanza non si accorgerà di nulla”.
Ma l’ambasciatore italiano nello Sri Lanka, Fabrizio Arpea, pur dicendo che la situazione nei villaggi turistici è “tranquilla”, ha consigliato ai 30-40 italiani residenti a Malè di rimanere al sicuro nelle loro case.
“In città sono in corso violenti disordini – ha detto ancora Arpea – organizzati dalle opposizioni e che avrebbero il sostegno anche della polizia e dell’esercito. Il presidente sarebbe confinato in una località controllata dall’esercito, ma la situazione è in continuo divenire”.
La rappresentanza diplomatica italiana non è in grado di dare il conteggio dei turisti italiani al momento presenti nei villaggi turistici delle isole nell’Oceano Indiano: “E’ un conteggio impossibile da fare, perché i turisti vanno e vengono. Intanto comunque anche l’attività dell’aeroporto rimane normale”.
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