Surfcorner.it – Lo scorso sabato 24 gennaio un uragano di categoria 3 ha investito Spagna e sud ovest della Francia con una violenza che non si registrava da un decennio, dopo quello del dicembre 1999, e venti impetuosi che hanno sfiorato i 180 kmh, provocando almeno 15 morti tra Francia e Spagna e danni in Germania, Portogallo e Italia.
L’uragano ha attraversato il sud ovest della Francia e il nord della Spagna scoperchiando tetti, abbattendo linee elettriche e telefoniche e sradicando migliaia di alberi prima di affacciarsi sulla nostra penisola, dove ha manifestato i suoi maggiori effetti sulla costa ovest della Sardegna con fortissimi venti da ovest fino a massimi di 160 kmh.
Domenica 25 gennaio la parte più intensa della perturbazione è arrivata in Italia e nonostante la relativa perdita di intensità si sono registrate condizioni meteorologiche eccezionali che hanno provocato diversi danni inclusa la morte di una giovane donna a Marina di Praia travolta e risucchiata da un’onda mentre camminava sulla passeggiata a mare.
Forti venti hanno distrutto un bar ristorante e uno stabilimento balneare a Bordighera, forzando alcuni traghetti a cancellare diverse tratte.
Sistemi di basse pressioni sono molto comuni in Europa in questo periodo dell’anno, ma molti meteorologi hanno definito questa, ribattezzata col nome di Klaus, come la “perturbazione del decennio.”
Nello stesso periodo di due anni fa un’altra tempesta di nome Kyrill ha provocato grossi danni nel nord Europa, scorrendo a nord dell’Italia, che ha sperimentato allora solo gli effetti benefici della coda della perturbazioni, sottoforma di una delle più belle mareggiate degli ultimi anni.
Alex Deakin, meteorologo della BBC ha affermato che “quella di sabato è la più dannosa da quella del 1999 che uccise 88 persone.”
Mentre lungo le coste Atlantiche si sono registrate onde alte fino a 20 metri al largo e fino a 8 metri sottocosta nel golfo di Biscaglia, in costa ovest della Sardegna i bollettini meteo del 24 gennaio hanno riportato onde alte fino a 9 metri al largo e 5-6 metri sottocosta con forti venti da mare prima di libeccio poi di maestrale da 80 a 120 kmh fino a picchi di 160 kmh (80 nodi).
Le forti mareggiate hanno riproposto la questione di proteggere le coste tramite barriere artificiali. Ad Albenga è stata subito auspicata la realizzazione di due pennelli protettivi in mare dopo gli allagamenti nella zona mare.
Nonostante il mare grosso, le onde sono state per lo più sporcate dal vento da mare in Sardegna e sul Tirreno, mentre sono state le coste di Liguria e Toscana, rimaste più sventate, a ricevere le onde più pulite e surfabili nella giornata di domenica 25 gennaio.
Un resoconto fotografico di questa giornata lo trovi nella gallery cliccando qui.
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