Cambiamenti significativi sono all’orizzonte nell’industria dei viaggi surf alle Maldive, dopo che una serie di recenti provvedimenti è in procinto di portare una ventata di novità, purtroppo non positive, per quanto riguarda la libertà di fare surf negli spot di Malè Nord.
Sultans in uno dei suoi giorni migliori. Foto Ding Musa
Alcuni dei breaks di Malè Nord che fino ad ora sono stati non esclusivi e aperti a tutti i surfisti, in conseguenza di questi provvedimenti potrebbero diventare riservati esclusivamente ai resort nelle loro vicinanze, questo comporterebbe diversi problemi per la barche che fino ad ora operavano nella zona, costringendole a trovare nuove alternative.
A ciò si aggiunge anche il fatto che i resort accetteranno solo un numero limitato di surfisti e di conseguenza non ci sarà posto per tutti, molti surfisti dovranno quindi optare per destinazioni alternative o prenotare la loro vacanza con largo anticipo. In questi breaks non sarà dunque possibile surfare senza aver prima prenotato un pacchetto surf.
Gli spot di cui stiamo parlando sono le famose onde di Sultans e Honky’s, rispettivamente la destra e la sinistra che rompono di fronte all’isolotto di Tahmburudhoo, che a quanto pare è appena stato affittato dal governo delle Maldive a un ricco imprenditore per la ridicola cifra di 100.000 dollari all’anno, per un totale di 5 milioni di dollari e 50 anni.
Dal 2014 il numero chiuso sarà introdotto anche per coloro che alloggeranno al Kandooma Resort a Malè Sud, dove l’accesso alla destra del Kandooma sarà limitato ad un massimo di 40 surfisti al giorno, dall’1 aprile al 30 ottobre 2014.
Ai già esclusivi Hudhuranfushi, Dhonveli e Kandooma, si potrebbero quindi aggiungere presto gli spot di Sultans e Honky’s, due delle onde più belle delle Maldive. Tutto ciò è stato motivato dall’apparente necessità di garantire la miglior qualità possibile dell’esperienza surf alle Maldive, mantenendo una situazione di affollamento gestibile e sotto controllo. A noi pare invece che come al solito prevalgano le logiche commerciali dei più forti.
Quello che è certo è che solo pochi surfisti saranno in grado di poter surfare le onde delle Maldive negli anni a venire. Oltre a ciò, che può essere considerato da parte di noi surfisti il lato più egoistico della faccenda, va aggiunto l’elemento più importante che è il rischio a cui va incontro l’ambiente circostante, che verrebbe compromesso dai lavori per la realizzazione del resort, così come è già avvenuto in passato. Nei pressi dei Tahmburudhoo infatti si trova anche uno dei reef più frequentati dai divers di tutto il mondo, qualificato come Riserva Marina Protetta.
Insomma, le implicazioni negative che questa politica sono diverse e notevoli. C’è un movimento che si sta battendo contro l’esclusività delle onde alle Maldive e vi invitiamo a supportarlo visitando la pagina facebook a questo indirizzo e mettendo un bel MI PIACE:
https://www.facebook.com/SaveThamburudhoo?fref=ts
Lascia un commento