Quando il cielo disegna le onde, ovvero il fenomeno di Kelvin-Helmholtz.
L’instabilità di Kelvin – Helmholtz è un tipo di instabilità fluidodinamica che si presenta quando i diversi strati di un fluido sono in moto relativo gli uni rispetto agli altri. Fu scoperta e studiata da Lord Kelvin e da Helmholtz, e successivamente anche da Rayleigh. (Wikipedia)
In meteorologia tale instabilità si riscontra meno di rado di quanto si possa pensare, tuttavia è una nube molto difficile da osservare poichè tende a dissolversi dopo pochi minuti dalla sua formazione, è infatti la nube con la vita più breve. Il suo aspetto deriva da una discontinuità del vento provocata dal flusso di una corrente d’aria al di sopra di un’altra massa d’aria che si muove con velocità o direzione differente, o entrambe. Questo dà origine a vortici verticali che producono una regolare struttura di onde gassose.
Quando una nuvola o un addensamento nuvoloso si trova o si forma fra due masse d’aria aventi moto differente o tra due venti con la stessa direzione ma velocità diversa, tende ad assumere delle forme non comuni, spesso come quelle di una serie di creste o picchi visti di lato. In alcune occasioni si vengono a creare nubi davvero spettacolari che non producono alcun fenomeno significativo nei bassi strati. Si tratta soltanto di forti turbolenze che riguardano gli strati più elevati della troposfera, indicatori di forte instabilità e dalla durata piuttosto limitata.
Proprio per questa loro breve durata sono difficili da osservare ma non rare, e anche in Italia è possibile imbattersi in questi fenomeni che non lasciano indifferente qualsiasi tipo di spettatore, tantomeno noi surfisti.
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