L’Associazione Sportiva ANZIO SURF, prendendo atto del fatto che è giusto tenere costantemente informati tutti sulla questione “pennelli”, vuole diramare un nuovo comunicato ufficiale con le proprie osservazioni sui fatti in quanto tali.
Com’è stato già ribadito, tale comunicato è rivolto a tutti i nostri Associati e agli appassionati di surf e sport d’acqua, ma vuole essere anche una voce neutra per tutti i cittadini che, ignari dei movimenti che stanno avvenendo sulle nostre spiagge, hanno il diritto di conoscere lo stato delle cose.
Le nostre osservazioni sono assolutamente di natura sportiva, in quanto nessun membro del consiglio direttivo di Anzio Surf ha le qualifiche per fare contestazioni di natura professionale a riguardo. È altresì vero che l’Associazione Anzio Surf opera sul territorio laziale e nazionale dal 2006, ha una media di 250 associati annui e centinaia di persone hanno potuto apprezzare i numerosi eventi organizzati che hanno avuto come protagonista il mare; per gran parte avvenuti proprio nel tratto di costa che verrà deturpato dai lavori in corso. Si pensi solo a quello che in ordine di tempo è stato l’evento premiato come il miglior contest junior del 2010, il “Quiksilver King Of The Groms”, gara nazionale di surf per ragazzi under 16 che ha portato il vincitore a disputare la finale europea in Spagna. Questa gara, svoltasi nel mese di luglio presso lo stabilimento balneare Lido Garda, come molte altre manifestazioni di questo genere, non potrà più esistere! Sì, perché se il progetto andrà avanti così come previsto, tutto quel tratto di costa verrà “chiuso” da una specie di muro nascosto sotto il pelo dell’acqua e non si formeranno più onde, elemento primario per il nostro sport. Come anche nuoto libero, kayak, windsurf, kitesurf, bodyboard, sup e la vela stessa moriranno su quel tratto di spiaggia di 4,5 chilometri. Tutto questo genererà un grave malessere nelle migliaia di appassionati a questi sport con conseguenze negative importanti anche nei confronti del turismo che già risulta in forte calo. Tutto questo senza entrare in merito a questioni di natura puramente biologica e di impatto ambientale che potrebbero essere devastanti!
Anzio Surf vuole quindi sottolineare quanto tutto questo possa portare disagi su molteplici livelli. Tutti noi siamo d’accordo su un intervento da fare sulle coste per prevenirne l’erosione e far sì che i gestori degli stabilimenti balneari possano usufruire al meglio le nostre ricchezze marine. Ma sono gli stessi gestori che, in contatto con noi, vogliono fare questi lavori nella maniera più consona per non creare danni ancora più grandi e permanenti nello sperimentare strade che possano risolvere un problema!
Perciò il nostro compito è ricordare che ogni singola “cella” d’acqua che verrà creata, sarà di circa 200 metri di larghezza e 50/60 di profondità, considerando l’aumento della spiaggia, chiusa poi dal “muro subacqueo” di 10 metri. Il problema perciò è proprio in questo muro che risulterebbe un drammatico pericolo in tantissimi casi in cui serva un mezzo di sicurezza che non potrà più approdare, oppure quando un ragazzo con la sua tavola potrebbe essere risucchiato dalle correnti create dalla barriera e non riuscire più ad uscirne con conseguenze immaginabili. Un pericolo oggettivo che riguarderà TUTTA la balneabilità di quelle spiagge.
Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri istituzionali tra le varie associazioni per capire come si potrà eventualmente modificare il progetto iniziale. Anzio Surf sarà presente supportata da professionisti e tecnici come l’architetto Bruno Pepe nominato nostro perito e fondatore del Green Ocean Surfing e vi informerà su tutti gli sviluppi.
Ringraziamo tutto il movimento del surf italiano: siti internet, riviste, associazioni e club che ci stanno dimostrando tutto il loro enorme appoggio e supporto nel nome di un buon senso che dovrebbe far aprire gli occhi a chi può prendere delle decisioni per risolvere un problema senza crearne altri molto più gravi.
Ma io vorrei sapere… questi cosiddetti ingegneri che progettano queste “bombe” ecologiche capaci solo di distruggere invece di conservare, DA DOVE CAZZO VENGONO FUORI???? L’esperienza non gli insegna niente? Non gli si può fare un resoconto di tutte le situazioni dove le barriere non sono servite a niente? Cercare di fargli progettare soluzioni più ecocompatibili? Non parlo di reef artificiali, ma almeno non distruttive degli spot… Forse è troppo difficile fare progetti alternativi? Non hanno le competenze? All’istituto geometri gli hanno insegnato solo i progettini degli anni 70? Non sono tecnicamente preparati, e quindi è più facile buttare dei sassi e sperare che il danno non sia troppo evidente????
ciao,oltre a essere un locals dell lillatro ,rosignano,solvay!sono il presidente dell’associazione lillatro surf spot.finalmente dopo tanti anni ,affiliata da pochi giorni.ti annuncio che tempo pochi mesi saremo tutti tesserati e uniti e pronti a lottare e ad aiutare chi ha bisognio per salvaguardare l’ambiente e gli spot.fateci sapere.ciao
Se possiamo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per mettere in luce questo scempio fateci sapere!!!
Ragazzi quì non sì stà parlando di porre fine alla nostra più grande passione!!
Con questa “grandiosa idea” si stà distruggendo tutta la costa!!!
L’esempio che stà vivendo la costa nettunese di Scacciapensieri, non riesce a far riflettere nessuno???
UNIAMOCI CONTRO QUESTO SCEMPIO!!!