Aggiornamenti da Green Ocean Surfing su Anzio
“Torno ora (08-03-2011 ore 22:45) dopo l’ennesima giornata passata con ragionamenti e colloqui e incontri e riunioni…. Certo, chiaro, tutto quello che conta è il risultato e il risultato è in cima a una montagna da scalare con le parole e la sopportazione e la pazienza.
Il surf ad Anzio esiste da 30 anni, un mucchio di surfisti hanno iniziato in queste acque la loro travagliata e meravigliosa vita di cacciatori meteo, surfisti giovani, vecchi, ex-surfisti o chi guarda i propri figli col sorriso sulle labbra che affrontano le loro prime onde…. Molti sono preoccupati per le sorti di questi spot, i più conosciuti come quelli deserti, forse meno belli, ma che nelle giornate giuste regalano giornate di onde memorabili in solitudine….
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: il mare che erode le coste e provoca danni e seri problemi anche alla sicurezza, pensiamo alla morte delle ragazze lo scorso anno a Ponza, e alle persone che comunque vivono di mare, al di là delle polemiche, come i balneari. Chi conosce questa costa sa che bisogna comunque intervenire per difenderla, prima che venga giù la via Ardeatina, o ancora peggio, in testa a qualcuno….
Come intervenire? La risposta più ovvia è quella di intervenire con sistemi che si basano su studi ampiamente documentati che portano benefici su più fronti. Esistono tecniche per cui si possono ottenere sabbia, ripascimento naturale, onde, incremento della flora e fauna, e non ultima sicurezza. Esistono tecniche che prevedono sistemi mobili, sistemi rimovibili, plasmabili a seconda dei risultati ottenuti nel tempo. Esistono possibilità per incrementare il turismo, lo sport e la fruizione del mare per tutti.
Invece NO. A domande specifiche si risponde con risposte specifiche, univoche: erosione uguale barriera. Balneazione, sicurezza, fruizione, eco-sostenibilità, turismo sono variabili nemmeno lontanamente prese in considerazione.
Il progetto in corso d’opera come abbiamo detto più volte prevede la realizzazione dei primi 5 pennelli e dei primi 1500 m di barriera soffolta (diverranno 4km circa con i prossimi 2 appalti). Dopo 2 settimane di incontri, assessore al turismo, ufficio del demanio, direttore generale, comandante della capitaneria di porto quello che è chiaro è che niente è chiaro.
Abbiamo sollevato diversi tipi di problemi:
– Il fattore sicurezza: una barriere sommersa di 50cm per una estensione di 10m non sarà oltrepassabile a nuoto, come con nessun tipo di mezzo, né tanto meno pattini di salvataggio o motovedetta della guardia costiera. Creerà inoltre forti correnti e mulinelli essendo un fondo sconnesso.
– Il fattore balneazione: i pennelli costituiranno porzioni di litorale delimitato ogni 200m da pennelli emergenti 1m sui lati lunghi 100m; sul lato mare i 200m saranno in parte chiusi dalla famosa barriera soffolta, in parte dalle testate dei pennelli. Se pur la linea di costa dovesse, come da loro assicurato, avanzare almeno di 50m ci si troverà con una situazione per cui le persone cercheranno di fare il bagno oltre la barriera (all’interno di questa molto probabilmente l’acqua sarà troppo bassa e troppo calda), una barriera da oltrepassare per 10m…. sconnessa e sommersa per soli 50cm: troppo bassa per nuotare, impossibile da valicare a piedi.
– Il fattore ambiente: se, come presumibile, questo intervento dovesse rivelarsi insufficiente (come già successo per tutti quelli del suo genere) si continuerà a buttare massi su massi andando a peggiorare la situazione ecologica.
– Il fattore igiene e salute pubblica: in alcuni punti del litorale (uno è proprio adiacente il primo pennello realizzato) esistono delle condizioni per cui le acque grigie (ma vi assicuro che sono più nere che bianche) sfociano a mare, o meglio sulla spiaggia. In una situazione come quella che si prospetta (le famose celle), cosa accadrà all’acqua sporca intrappolata nella cella? Soprattutto alle prime piogge di fine estate, quando ancora le temperature sono alte, si avranno veri e propri allevamenti di batteri! Anche al Comune non sanno se esiste nel progetto esecutivo una soluzione a questo problema.
– Il fattore sport: tutte le attività sportive legate al mare (surf, windsurf, kite, sup, vela, surfcasting….) saranno spazzate via da 4 km di costa per ovvi motivi. E chi avrà l’ardore di affrontare la barriera e gli scogli dovrà vedersela con i divieti che verranno imposti dell’autorità marittima e con l’assoluta insicurezza della situazione.
– Il fattore sociale: molti ragazzi con la pratica di sport acquatici si allontanano dalla classica vita del muretto, le corse con i motorini e la noia di una piccola città.
– Il fattore turistico-finanziario: nel momento in cui questa operazione dovesse fallire saranno mandati in fumo 4 km di possibilità turistiche ricettive. Stabilimenti balneari, proprietari di case, agenzie immobiliari, locali pubblici…. Quando le persone inizieranno a non frequentare più la costa cosa accadrà alla città di Anzio? Anche i costruttori che continuano a cementare ogni angolo della città, a chi venderanno le loro case?
– Il fattore coste limitrofe: esiste uno studio che garantisca che una volta cambiato per sempre il regime delle correnti non si eroderà il litorale di Lavinio? Cosa accadrà al vicino futuro e tanto vituperato porto di Anzio?
I quesiti sono tanti e li abbiamo posti al Comune per far capire che la Regione interviene sulla pelle dei cittadini e che l’amministrazione deve essere dalla nostra parte! Noi chiediamo una difesa della costa che non vada a ledere i diritti dei cittadini di una città di mare. I mezzi ci sono basta volerli adoperare. Noi vogliamo chiarezza. E forse è quello che stiamo ottenendo.
Il tarlo del dubbio finalmente pare insinuato nelle certezze dei nostri amministratori. Forse anche loro, che certamente hanno a cuore la nostra città, iniziano a porsi delle domande che evidentemente prima non si ponevano.
Quando andiamo negli uffici ci chiamano “i surfisti”. Saremo pure “surfisti”, ma non solo. Siamo supportati da associazioni del territorio e da professionisti che ci coadiuvano dal punto di vista tecnico. Noi siamo anche coloro che SENZA POSSIBILITA’ DI REPLICA vivono il mare 365 giorni l’anno a 360°, conosciamo la nostra costa e la vita del nostro amato mare e, forse, alcuni amministratori iniziano a capire che siamo una risorsa, non una spina nel fianco. Salvando la costa con interventi mirati possiamo far bene ad un’intera città, non solo alla nostra categoria minoritaria.
Per martedì prossimo abbiamo un appuntamento con i dirigenti del Comune e con chi potrà effettivamente spiegarci il progetto e le sue visioni del futuro rispetto a questo, il tecnico che ha redatto il progetto originario.
Continuiamo a informare quante più persone possibile e a firmare la petizione per far vedere che non siamo in pochi a non essere convinti della validità delle opere in corso. Dobbiamo ottenere chiarimenti e un’eventuale modifica; forse con il logorio delle nostre continue pressioni ci stiamo arrivando. FIRMATE E INFORMATE.”
Sì agli interventi a difesa della costa, NO all’appiattimento della costa!!!!
Anzio-Surf
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Greenoceansurfing_bruno
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