Ciao mustang, provo a risponderti riallacciandomi anche al video che ti ha messo sensei e alle risposte di anziano e giampi. Passando da 8 ft a 7 ft anche a me era sorta la problematica del take off. Non so quanto sei alto, io non molto, sono 1.75 m e con la tavola da 8ft, tenendo i piedi a martello li avevo in sagoma mentre con quella da 7ft i piedi mi stanno fuori dalla tavola. Il take off l’ho sempre fatto come il caso 1 del video (apro una parentesi dopo così non mi dilungo con la risposta). Se non puoi “puntare” i piedi (fare appoggio quando stendi le braccia) allora punti le ginocchia (considera che puoi puntare anche solo il bacino come sulle short). Anche nel video si vede. A secco comunque puoi fare le prove a casa: ti sollevi senza spingere sulla punta di piedi (cioè non come una classica flessione).
Aprendo la parentesi sul take off, ti parlo della mia esperienza di principiante (quale sono rimasto). Come ti ho detto prima io faccio il tipo 1. Concordo con quello che ti ha scritto Anziano: l’1 è ok, il 2 va bene ma crea vizio (da usare con le braccia sfinite come dice sensei) e il 3 è sbagliato (per alzarti ci metti una vita). L’1 è quello più rapido ma anche quello che quando sei agli inizi ti concede meno margine per riaggiustare la posizione sulla tavola. Io non so tu che take off fai ma considera che se non fai il 3 allora ti basta solo esercitarti perché sono take off che si usano anche su short e minimal. Ho iniziato non da giovanissimo, a 30 anni suonati, praticamente da autodidatta facendo il take off tipo 1. Ripensando a ieri sbagliavo molto il fatto che “saltavo” sulla tavola col risultato che se i piedi erano messi bene allora surfavo altrimenti cadevo. La tavola da 8ft mi perdonava più errori, passando alla 7ft meno. Dopo circa 6 mesi faccio una vacanza a fuerte e prendo tre giorni di lezione. Il tizio mi dice che sbaglio take off, che salto come una scimmia e che per prendere più onde dovevo fare il tipo 2. Risultato: un anno di uscite a non surfare perché col cervello occupato col pensiero di correggere un qualcosa che non andava corretto invece che a pensare a prendere onde. La verità è che c’è bisogno di pratica, di uscite, e di tentativi su più onde possibili, dalle belle di scaduta alle mosce ventose. Il take off con la pratica diventa più fluido, veloce e automatico. Bisogna solo avere la pazienza e il tempo di provare così come ad adattarsi ad una nuova tavola. Pazienza, tentativi e analisi di errori, è questa secondo me la chiave assieme a quella che dice giampi :
GIAMPI ha scritto:te devi da fa er culo!!!!!!